You Hate, We Donate: intervista alle nuove guerrigliere civili

7 Giu 2018 | Interviste

Alcuni giorni fa, mentre pensavo a cosa si potrebbe fare di concreto in questo momento così complesso, buio (anzi, nero) e che mi spaventa un po’ ho scoperto per caso su Facebook la pagina You Hate, We Donate. Una pagina dove ad ogni frase di odio detta da un politico o un rappresentante del governo corrisponde una segnalazione di realtà che si battono per quella causa, a cui poter fare una donazione.

Presa dall’entusiasmo ho mandato un messaggio per capire se potevo dare una mano e per saperne di più sul progetto.

Spesso la mia voglia di fare si trasforma in interviste, in un contributo a raccontare storie e progetti. Così ecco la mia piccola intervista al team di You Hate We Donate, in particolare a Marianna, che trovate online come Mykoize.

Ciao Marianna! Mi racconti com’è nato il progetto You Hate We Donate?
Che dire, per noi è un po’ tutto inaspettato e siamo molto commosse dalla risposta che stiamo ottenendo.

Io mi chiamo Marianna e sono la portavoce del progetto. Siamo un gruppo di persone che normalmente discute sui social di temi che ci stanno a cuore e che hanno a che vedere con sessismo, razzismo, omofobia e tutte le violazioni di diritti umani e civili che non vorremmo più vedere nel 2018 e invece.

Giorni fa, appena dopo la nomina del nuovo governo, una mia amica, Simona Melani, ha scelto, invece di lamentarsi semplicemente delle dichiarazioni omofobe, di fare una donazione ad Arcigay.

Mi è sembrata un’azione meravigliosa e ne abbiamo parlato nel gruppo: da lì a poco era partito qualcosa, avevamo già deciso di trasformare questa cosa in un progetto vero e proprio, un’iniziativa duratura di guerriglia civile, dove le dichiarazioni peggiori, invece di fare del male, facevano del bene.

Siamo riusciti a mettere su sito, facebook, twitter, instagram e newsletter a tempo di record (lo ammetto: è una squadra fantastica, la mia!), ma non siamo un’associazione quindi non prendiamo fondi, ma invitiamo a donare alle associazioni direttamente, indicando l’hashtag o il progetto. Noi vi indichiamo solo la via, il resto tocca a voi!

Da quante persone è composto il team?

Il team al momento conta una decina di persone attive, più il supporto di tutto il gruppo nel trovare associazioni e cause.

Che obiettivi vi siete dati da qui in poi?
L’universo e oltre! Scherzi a parte, come ti dicevo, è tutto molto improvviso per cui per il momento stiamo cercando di organizzare le idee e ancora non abbiamo ragionato sul lungo periodo.

Hai dei suggerimenti per chi oggi sente il bisogno di rendersi più attivo, partecipe, di far sentire la propria voce a supporto di chi spesso viene inascoltato o ritenuto inesistente?

Per quanto riguarda il sentirsi più attivi in questa società e in questo momento storico, il consiglio che posso dare è di cominciare con le piccole cose.
Non servono grandi gesti, a volte basta solo non accettare un’affermazione che ci viene detta, perché se qualcuno fa un’affermazione razzista od omofoba o sessista e nessuno si lamenta, questa persona penserà di avere ragione e di avere molti alleati.
E poi ci sono molte persone che si battono tutti i giorni per aiutare chi è in difficoltà, sosteniamole!
Abbiamo tutti i mezzi, dobbiamo solo rimboccarci le maniche.

Puoi seguire You Hate We Donate su Facebook, Twitter, Instagram e nel loro sito.