Alcuni giorni fa, mentre pensavo a cosa si potrebbe fare di concreto in questo momento così complesso, buio (anzi, nero) e che mi spaventa un po’ ho scoperto per caso su Facebook la pagina You Hate, We Donate. Una pagina dove ad ogni frase di odio detta da un politico o un rappresentante del governo corrisponde una segnalazione di realtà che si battono per quella causa, a cui poter fare una donazione.
Presa dall’entusiasmo ho mandato un messaggio per capire se potevo dare una mano e per saperne di più sul progetto.
Spesso la mia voglia di fare si trasforma in interviste, in un contributo a raccontare storie e progetti. Così ecco la mia piccola intervista al team di You Hate We Donate, in particolare a Marianna, che trovate online come Mykoize.
Ciao Marianna! Mi racconti com’è nato il progetto You Hate We Donate?
Che dire, per noi è un po’ tutto inaspettato e siamo molto commosse dalla risposta che stiamo ottenendo.
Io mi chiamo Marianna e sono la portavoce del progetto. Siamo un gruppo di persone che normalmente discute sui social di temi che ci stanno a cuore e che hanno a che vedere con sessismo, razzismo, omofobia e tutte le violazioni di diritti umani e civili che non vorremmo più vedere nel 2018 e invece.
Giorni fa, appena dopo la nomina del nuovo governo, una mia amica, Simona Melani, ha scelto, invece di lamentarsi semplicemente delle dichiarazioni omofobe, di fare una donazione ad Arcigay.
Ho appena donato 10 euro ad Arcigay a nome del ministro Lorenzo Fontana.
Ciao. pic.twitter.com/7rPWRB6ntU— simonamelani (@simonamelani) 1 giugno 2018
Mi è sembrata un’azione meravigliosa e ne abbiamo parlato nel gruppo: da lì a poco era partito qualcosa, avevamo già deciso di trasformare questa cosa in un progetto vero e proprio, un’iniziativa duratura di guerriglia civile, dove le dichiarazioni peggiori, invece di fare del male, facevano del bene.
Siamo riusciti a mettere su sito, facebook, twitter, instagram e newsletter a tempo di record (lo ammetto: è una squadra fantastica, la mia!), ma non siamo un’associazione quindi non prendiamo fondi, ma invitiamo a donare alle associazioni direttamente, indicando l’hashtag o il progetto. Noi vi indichiamo solo la via, il resto tocca a voi!
Da quante persone è composto il team?
Il team al momento conta una decina di persone attive, più il supporto di tutto il gruppo nel trovare associazioni e cause.
Che obiettivi vi siete dati da qui in poi?
L’universo e oltre! Scherzi a parte, come ti dicevo, è tutto molto improvviso per cui per il momento stiamo cercando di organizzare le idee e ancora non abbiamo ragionato sul lungo periodo.
Hai dei suggerimenti per chi oggi sente il bisogno di rendersi più attivo, partecipe, di far sentire la propria voce a supporto di chi spesso viene inascoltato o ritenuto inesistente?
Per quanto riguarda il sentirsi più attivi in questa società e in questo momento storico, il consiglio che posso dare è di cominciare con le piccole cose.
Non servono grandi gesti, a volte basta solo non accettare un’affermazione che ci viene detta, perché se qualcuno fa un’affermazione razzista od omofoba o sessista e nessuno si lamenta, questa persona penserà di avere ragione e di avere molti alleati.
E poi ci sono molte persone che si battono tutti i giorni per aiutare chi è in difficoltà, sosteniamole!
Abbiamo tutti i mezzi, dobbiamo solo rimboccarci le maniche.
Puoi seguire You Hate We Donate su Facebook, Twitter, Instagram e nel loro sito.