Come trovare idee per i tuoi post: il metodo Moscow Mule

15 Lug 2020 | comunicazione e marketing

L’estate 2020 ci trova tutti molto stanchi, con più o meno difficoltà a focalizzarsi, concentrarsi, vedere il futuro in modo nitido. Tutto questo sicuramente non ci aiuta quando ci troviamo a progettare i nostri contenuti aziendali: post blog, newsletter, post per i social, articoli, didascalie. Tutto ci sembra difficile, e per questo mi sono inventata il Metodo Moscow Mule.

No, non ti sto invitando a darti all’alcool. Semplicemente una delle storie legate all’origine del Moscow Mule, cocktail nato negli anni 40 circa, mi ha ispirata. Pare sia nato infatti come una vera e propria operazione di marketing: gli artefici sono John G. Martin, che non riusciva a vendere negli Stati uniti la vodka Sminoff, dai rimandi ancora troppo sovietici per l’epoca, e Jack Morgan, proprietario del Cock ‘ n’ Bull Tavern di Hollywood che stava cercando di lanciare senza successo la sua marca di Ginger Beer. Si incontrano a New York, uniscono i loro problemi ed ecco il Moscow Mule.

Perché ti racconto questa storia? Perché anche noi spesso abbiamo tutti gli ingredienti per i nostri contenuti sotto agli occhi ma non li vediamo o non capiamo bene come usarli.

Gli ingredienti da cui partire: quali sono?

Sono i nostri argomenti portanti, cioè i temi fondamentali di cui ci occupiamo, da mescolare a quelli che ci differenziano, agli obiettivi e soprattutto alle caratteristiche delle persone a cui ci rivolgiamo.

I miei argomenti portanti ad esempio possono essere l’email marketing, la scrittura, le newsletter, Mailchimp. Il mio consiglio è di prenderli e di scriverli, davvero, in un quaderno se siete più cartaceei o in un file, e iniziare a buttare giù idee, spunti pensando ad un altro dei nostri ingredienti fondamentali, e cioè le persone a cui ci rivolgiamo: come possiamo essere utili? Che problemi risolviamo? Quali sono le esigenze che hanno in questo momento?

Ad esempio durante il lockdown ci siamo trovati tutti in video call, da casa: spiegare alle persone come utilizzare questi canali, come sfruttare la luce, come arredare la parte di casa che si vede nel video, come scegliere il punto migliore, rispondeva sicuramente ad un’esigenza immediata, nata in conseguenza della pandemia.

Nadia Panato è una interior designer, che nella vita ha fatto la project manager e ha il pallino della comunicazione. Quindi con il lockdown ha scritto una serie di suggerimenti proprio per comunicare meglio noi stessi in call, attraverso l’abito ma soprattutto l’arredamento dello studio o dell’angolo di casa che abbiamo individuato come nuova postazione di lavoro. Ha messo insieme le sue competenze così diverse, e ha creato dei contenuti che un altro interior designer senza la passione per la comunicazione che ha lei non avrebbe mai pensato di fare.

Eliminare i dubbi

Uno dei dubbi più classici è: mi sembra tutto banale, già scritto, e quindi fatico a trovare idee che siano un po’ “originali”. In realtà ci sono almeno due motivi per cui non vale la pena farsi bloccare da questo pensiero.

Il primo è che qualsiasi sia il tuo settore sono sicura che passerai un bel po’ di tempo a leggere approfondimenti, a guardare cosa fanno i tuoi concorrenti, a leggere le novità su quello che è il tuo lavoro. Ci sentiamo sopraffatti dalla mole di materiale perché è il nostro interesse, e quindi ci facciamo anche l’idea che sia già stato tutto scritto ma chi ci segue non è detto che abbia visto o letto quelle cose, né che abbia la competenza tecnica per capire quello che per noi è semplice o ci sembra scontato. Le persone che ci seguono, e a cui noi scriviamo, semplicemente non sono noi.

Il secondo è che possiamo superare quello che ci sembra un ostacolo alla nostra creatività con un altro dei nostri ingredienti, e cioè quello che ci differenzia: le esperienze che abbiamo fatto, i settori in cui siamo più specializzati, l’approccio al lavoro, le passioni che abbiamo. Questo ci permette di dare un taglio diverso ai nostri contenuti: ad esempio un post in cui consigliamo dei podcast da ascoltare può avere mille tagli diversi. Io, che ho fatto la pendolare per anni, potrei consigliare 4 podcast con puntate che si ascoltano nel tempo di uno spostamento medio in auto o in treno, per imparare le lingue in quegli orribili tempi morti da spostamento.

Nel nostro file o nella nostra pagina di quaderno quando scriviamo i nostri spunti quindi pensiamo anche a questo. Quanti post, video o dirette ci saranno che consigliano di scrivere, appuntare nel cellulare o fare una nota vocale quando ci vengono delle idee? Tantissimi, ma io non avevo mai iniziato a farlo ad esempio nonostante tutto. Ad un certo punto ho cominciato e in effetti la differenza si vede, per cui te lo dico pure io che serve perché magari anche tu non hai mai buttato giù nulla per pigrizia come me.

La lista di spunti legati ai nostri temi e a ciò che ci differenzia è utilissima sia per chi inizia ora, sia per chi ha già tanto materiale giù pubblicato.

Ho tantissimo materiale del passato, ma ora mi sento arido come il deserto di Sonora

Chi ha già tanto materiale scritto ha una cassaforte piena di cose preziose ma molto spesso non lo sa. C’è una regola, che viene usata principalmente per sensibilizzare le persone ad una vita più sostenibile, le famose tre R, che ti invito a fare tua anche quando si tratta di contenuti: Reuse, Recycle e Reduce.

Quando prepariamo un nuovo contenuto, che sia una newsletter, un post del blog o un post sui social spesso il procedimento è: scrivo, condivido, ora devo scriverne un altro. Stop. In più crediamo che un post già pubblicato sia stato per forza visto dalle persone. Invece non è così, perché magari qualcuno quella newsletter non l’ha aperta, non vi seguiva ancora, non era vostro cliente in quel momento o non aveva letto nulla di quello che avevate pubblicato prima che qualcuno gli consigliasse di seguirvi.

Il nostro archivio di contenuti è preziosissimo di spunti che possiamo riutilizzare e riciclare. Ad esempio, una parte di un blog post potrebbe diventare un post su Instagram anche a distanza di tempo, magari arricchito e rinfrescato un po’, reso sensato anche in un formato più sintetico. Io scrivo poco nel blog ma mando una newsletter a settimana. Dallo sforzo che faccio per le newsletter posso ricavare effettivamente dei post per il blog, idem per i social. Il consiglio quindi è di dare un occhio a tutti i contenuti passati e capire quali possiamo smeplicemente rilanciare così come sono, quali possiamo riutilizzare e quali possiamo riciclare dandogli anche nuove forme.

Come?

  1. questo post era lo script di una mia diretta su Instagram
  2. la newsletter estiva di Rita Bellati che la scorsa estate, quando si è presa una pausa, ha messo in stop la pubblicazione dei nuovi contenuti. Per rimanere comunque in contatto con gli iscritti alla sua newsletter e alla sua community ha inviato una versione estiva con un breve testo introduttivo, uno scatto mai pubblicato o nuovo, un post d’archivio dal suo blog e una citazione. Tutte cose che, a parte nei casi della foto nuova ,aveva già preparato o già pubblicato. Perfino io che la seguo da tanto non avevo letto molti dei post che ha condiviso in quel periodo.
  3. Domenicale, la newsletter settimanale di Alessandra Farabegoli: Alessandra ha un’esperienza lunghissima, e quindi ha anche tanti post, dirette, articoli scritti per altri, webinar in gruppi facebook, interventi dal vivo che sono stati registrati…invece di lasciarli disseminati qua e là li ha confezionato una newsletter settimanale, con un introduzione che rende il contenuto nuovo o lo contestualizza.
  4. o ancora Laura Lonighi, una delle mie webdesigner preferite, che ha contribuito anche con un articolo al mio ebook. Ha tenuto un webinar, riservato agli iscritti, per aspiranti freelance. Una parte del lavoro che ha fatto per preparare questo webinar l’ha trasformato poi in una mini serie di 3 post che raccontano le buone abitudini del web designer. Sono post apparanetmente rivolti a colleghi e per questo rispondono a più obiettivi: fanno rete tra freelance “colleghi”, mostrando il suo approccio al lavoro e condividendo buone pratiche, mostrano la sua abilità come formatrice e il suo metodo di lavoro, e quindi in realtà possono portare un cliente a scegliere proprio lei per la realizzazione di un sito.

Ci è rimasta una R, quella di reduce. Secondo me è sempre importante trovare un equilibrio tra la costanza, che paga tantissimo, ci aiuta a presidiare i canali che abbiamo scelto e a crescere, con la sostenibilità. Se un post al giorno per noi è insostenibile, meglio evitare di pubblicare per senso del dovere, perché qualcosa devo dire: il rischio è di pubblicare cose poco significative. Cerchiamo sempre di offrire valore con i nostri contenuti, quindi meglio qualcosa in meno ma fatto molto bene. Ovviamente dobbiamo stare attenti alla mania di perfezionismo o al pensare scrivo solo quando ho qualcosa da dire.

Prova il batching

Le cose da dire sono nel tuo bel file o pagina di quaderno, devi solo buttarle giù. Come fare se ti sembra che ti manchi però il tempo? Prova il batching, una tecnica che invita a ricavare dei momenti per la scrittura, da segnare proprio in agenda. Per me ad esmepio è molto efficace avere delle scadenze: sapere che la mia newsletter deve uscire ogni settimana mi permette di essere più regolare e di trovare il tempo, quasi sempre, per scriverla. Se hai bisogno di una guida Melissa Cassera la regala in PDF.

Cosa fare d’estate, oltre a bere Moscow Mule

Se nei prossimi mesi farai un po’ di pausa, metterai in stop la pubblicazione ad esempio sul blog, non abbandonarlo completamente: usa questo tempo per preparare i post che pubblicherai in autunno. Certo, la pandemia ci ha insegnato che può capitare di dover rivedere tutti i piani: ma a quel punto aggiungerai eventuali contenuti, per rispondere a nuove esigenze, in corsa ma avrai già un bel po’ di post pronti, che ti toglieranno ansia e fatica e ti aiuteranno ad essere costante anche se in quel momento tu non sei al 100%, perchè hai già tutto.

E poi leggi, curiosa, guarda serie tv, film, annoiati, dedicati a cose che non c’entrano nulla con il tuo lavoro, perché davvero gli spunti possono arrivare da tantissime cose, anche mentre fai un aperitivo!